Guida all'utilizzo dei filtri graduati GND.
Guida all'utilizzo dei filtri graduati GND.

Guida all'utilizzo dei filtri graduati GND.

Un'utile guida all'utilizzo dei filtri graduati GND per migliorare notevolmente le tue immagini.

In questo articolo ti parlerò dei tanto "temuti" filtri graduati GND (Graduated Neutral Density).
Scoprirai, in realtà, quanto siano semplici da utilizzare e soprattutto come cambia radicalmente la qualità dello scatto finale.
Immagina la situazione più comune, quella in cui il cielo è molto più chiaro rispetto al terreno: è intuibile che, senza l’aiuto di un filtro o della post produzione, non sarà possibile ottenere un’immagine esposta correttamente.
Questo si può applicare a ogni situazione in cui vi è una zona più sovraesposta rispetto ad un’altra e, di fatto, l’utilizzo di un filtro GND va a risolvere proprio questo problema e ti permetterà di ottenere uno scatto “finito” senza l’ausilio della post produzione.
Da anni utilizziamo i prodotti del nostro partner NiSi, ai quali mi affiderò per farti degli esempi.

Come sono fatti i filtri GND?

La prima cosa da sapere è che esistono due tipologie di filtri GND:

  • a lastra
  • a vite

Personalmente, utilizzo solamente quelli a lastra, in quanto il sistema a vite è molto limitante: si può inclinare ma non è possibile regolare la posizione precisa muovendolo in alto o in basso. 

Lo so, i costi dei filtri a lastre sono elevati ma, se consideri la quantità di tempo che risparmierai in post produzione, ti assicuro che ne varrà davvero la pena!

Un filtro GND si presenta come una lastra rettangolare sfumata, in cui la parte alta è scura e gradualmente arriva alla trasparenza.

Già a prima vista è facilmente intuibile come possa risolvere il problema della differenza di esposizione, ma procediamo per gradi.
La sigla GND è l’acronimo di Graduated Neutral Density (in italiano: densità neutra graduata). 
Da questo, si evince che la parte scura è di fatto un filtro ND (se non sai di cosa sto parlando, ti consiglio di leggere l’articolo dedicato ai filtri ND) che toglie luce alla scena, sfumando man mano verso il trasparente per non togliere ulteriori stop di luce.
La parte scura può essere di varie intensità e, per questo motivo, esistono più tipologie di filtri, sta a te decidere quanti stop recuperare. 
In base alla mia esperienza, i filtri da 3 stop risultano essere la soluzione più equilibrata
È possibile, inoltre, scegliere tra vari tipi di sfumature, dalla più dolce alla più marcata, indicate con diciture molto intuitive, come “soft”, “medium”, “hard” e “reverse”:

Ecco nel dettaglio le varie tipologie di sfumature con esempi grafici semplificati per farne comprendere al meglio la funzione:

- Filtro GND Soft
presenta una sfumatura molto graduale e dolce, quindi ideale per grandangoli estremi come, per esempio, un 16mm su full frame.
Inoltre, torna molto utile quando ci si trova in presenza di picchi molto marcati, che necessitano di un passaggio molto dolce per evitare di avere l’apice della cima che da completamente scuro trasla immediatamente a chiaro, donando un effetto innaturale.

- Filtro GND Medium
ha una sfumatura leggermente più decisa e meno graduale rispetto al filtro soft. È adatto ai grandangoli ma anche ai medio tele, tipo un 70mm o 100mm.
Considero questa sfumatura tra le più standard e versatili, da avere come primo filtro GND, proprio perché consente di essere sfruttata nella maggior parte delle situazioni, in presenza di un orizzonte sia regolare che poco regolare, ovviamente mai estremizzato con picchi molto evidenti.

- Filtro GND Hard
per il filtro hard, come dice il nome, la sfumatura è decisamente più netta e può risultare estremo donando un effetto innaturale, con passaggi repentini da scuro a chiaro. Per ottenere il massimo da questo filtro e dominare anche le luci più ardue, bisogna imparare ad usarlo correttamente:

  • con il grandangolo; lo utilizzo quando l’orizzonte è ben definito e piatto, per esempio, in pianura o, nella maggior parte dei casi, al mare
  • con il teleobiettivo; è il filtro più indicato per questa ottica, infatti, l'angolo di campo del teleobiettivo è molto più ristretto rispetto ad un grandandolo e, di conseguenza, un passaggio così netto diventerà morbido al punto giusto da evitare sfumature poco visibili e farti ottenere scatti ben bilanciati, provare per credere!

- FIltro GND Reverse
la sfumatura del reverse è molto particolare: parte da leggermente scura e, man mano che ci si sposta verso il centro, diventa più intensa e poi sfuma verso il trasparente. Questa decisione di oscurare maggiormente il filtro al centro, è funzionale nella realizzazione di scatti in cui abbiamo un orizzonte piatto, quando ci si trova a scattare in controluce con il sole in posizione ribassata, il quale crea una zona molto chiara in prossimità dell’orizzonte che necessita di essere maggiormente scurita, permettendo di bilanciare molto meglio la differenza di esposizione.

Dunque, la scelta della corretta sfumatura è fondamentale per evitare di ottenere scatti dal risultato sgradevole ed irreale. Osserva questo esempio nel quale ho utilizzato, per lo stesso scatto, due sfumature differenti. Puoi capire immediatamente quale sia il filtro più adatto.

In fatto di dimensioni, parlando del sistema a lastre, quelle più comuni sono da 100 mm e 150 mm, due sistemi diversi che prevedono holder differenti.

In base all'holder scelto, ci sono le diverse lastre GND adatte ai due differenti sistemi:

Il mio consiglio è quello di scegliere il sistema con accuratezza, in base alle proprie necessità. 
Solitamente, il sistema a lastre da 150mm è indicato per i grandangoli spinti o senza filetto, come un 14mm. Se non hai questa tipologia di ottiche, ti consiglio sempre le lastre da 100mm, molto più contenute come peso e dimensioni.

Come si utilizza un filtro GND?

L’utilizzo dei filtri GND è la parte più divertente, ma richiede un pò di pratica prima di riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti.
Per utilizzarli al meglio bisogna, prima di tutto, avere buona dimestichezza nel montaggio del sistema a lastre, il quale prevede un holder per sorreggere i vari filtri che si andranno a montare. 
Questo holder, oltre a permettere al filtro di essere spostato manualmente in alto e in basso, dà la possibilità di ruotarlo a destra o sinistra:

Una volta capito come montare correttamente holder e filtri sulla tua macchina fotografica, il passo successivo è quello di andare a scattare su campo. Il vantaggio di questi filtri è che il risultato è immediato, già visibile durante la composizione in macchina.

In termini pratici, per utilizzare correttamente un filtro GND, la prima cosa da fare è prendere l’esposizione sulle parti in ombra (preferibilmente scattando in manuale) ottenendo uno scatto, più o meno, come il seguente:

A seguire, bisogna scegliere il filtro con la sfumatura più consona, inserirlo nell’holder e muoverlo manualmente in su e giù (e, eventualmente, inclinarlo seguendo l’orizzonte) fino a quando non si otterrà il risultato voluto. L'effetto del filtro lo si potrà vedere già dal mirino in camera. 
Per la realizzazione di questo scatto, ho utilizzato un filtro graduato medium da tre stop.

Di per sé, non è complicato l’utilizzo di un GND, anzi, è piuttosto immediato ma, spesso, l’errore più comune che mi capita di osservare durante i viaggi e workshop fotografici è l’estremizzazione della posizione del filtro: spesso viene inserito troppo in basso, andando a scurire di molto anche le zone già in ombra, ottenendo immagini poco gradevoli. Nell'esempio seguente, puoi notare come, nel primo scatto, il filtro GND è posizionato troppo in basso, mentre nel secondo scatto si mantiene più alto ottenendo, quindi, un'esposizione corretta:

Questo errore è dovuto al fatto che, spesso, si cerca di portare alla corretta esposizione una zona troppo luminosa per la capacità del filtro. 
Quando ci si trova in queste condizioni, è meglio utilizzare un filtro con un’intensità di stop maggiore o, in alternativa, sovrapporre più lastre. Personalmente, mi succede spesso di utilizzare più filtri (GND soft 3 stop + GND medium 3 stop), soprattutto quando scatto in situazioni con un forte contrasto.
Se si è in possesso di un solo filtro GND, è importante conoscere anche la tecnica dello scatto in HDR. A volte, nemmeno l’unione di più filtri GND ci permette di ottenere la corretta esposizione di una scena in cui è presente un forte contrasto tra luci ed ombre.
Per saperne di più, puoi leggere l'articolo e guardare il video tutorial su come unire più fotografie come HDR in Camera Raw.

Visto? Non è poi così difficile utilizzare i filtri graduati GND, più prove farai, più affinerai la tua tecnica, imparando a gestirli al meglio delle loro capacità.
La comodità sta nel fatto che il risultato lo si può vedere in tempo reale, permettendo di correggere subito eventuali errori di posizionamento o scelta della sfumatura.
Non ti resta che divertirti e magari postare nei commenti qualche risultato!

Ah, se per caso ti è nata quella voglia irrefrenabile di acquistarne uno, ecco come ottenere lo sconto partner sul sito ufficiale NiSi.

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