Un filo di verde nella notte polare
Fotografia scattata da Alberto Ragnoli
Un filo di verde nella notte polare - Alberto Ragnoli

Quella sera il cielo prometteva magia. Le previsioni davano un'aurora forte e un manto stellato senza una nuvola all'orizzonte. La montagna che avevo in mente di fotografare era lì ad aspettarmi da tempo, ma ogni fotografo sa che la natura non si lascia mai pianificare del tutto. L'aurora, capricciosa come sempre, danzava ovunque... tranne dove serviva a me. Eppure, in quel momento, non c'era spazio per la frustrazione, solo per la pazienza e la contemplazione.
La temperatura era glaciale, intorno ai -18°C. In queste condizioni, il freddo ti entra nelle ossa, ma il cielo limpido e la quiete dell'Artico rendono tutto sopportabile, quasi sublime. Per realizzare questa composizione, ho dovuto immergere il cavalletto (e, inevitabilmente, i piedi) nel torrente gelido. Fortunatamente, i miei scarponi AKU e le calze in lana merinos di Elbec hanno fatto il loro egregio lavoro, mantenendomi asciutto e caldo. Nell'Artico, ogni dettaglio del tuo equipaggiamento può fare la differenza tra un'esperienza indimenticabile e un incubo.
Il tempo scorreva lentamente, ma il paesaggio mi teneva compagnia. Ogni tanto, una folata di vento mi ricordava quanto fosse potente la natura intorno a me. Dopo un’ora e mezza di attesa, finalmente è arrivata: una delicata striatura verde ha attraversato la mia composizione. Non era un’aurora di quelle esplosive, capace di sovrastare tutto, ma proprio per questo si è rivelata perfetta. La protagonista doveva rimanere la montagna, fiera e maestosa, e l'aurora è diventata la sua compagna discreta.
Questi momenti sono un promemoria di quanto sia prezioso trovarsi al cospetto di una natura così selvaggia e pura. Ogni scatto racconta una storia, ma è l’esperienza dietro la foto che rende davvero speciale ciò che vedete.
Qui sotto vi lascio alcune note tecniche.
Per ottenere lo scatto finale, ho utilizzato due esposizioni:
- Esposizione per il cielo: per catturare i dettagli delle stelle e l'intensità dell’aurora, bilanciando la luminosità naturale.
- Esposizione per il paesaggio: con ISO bassi e tempi lunghi, per preservare i dettagli delle montagne e delle rocce con il minimo rumore.
Inoltre, ho impiegato la tecnica del focus stacking, necessaria per mantenere una nitidezza perfetta sia nel primo piano, con le rocce ghiacciate, sia nello sfondo, con la montagna illuminata dalla luce delle stelle.
Dati di scatto:
- Camera: Nikon Z9
- Obiettivo: Nikkor Z 14-24mm f/2.8 S
- Esposizioni:
- Stelle: ISO 12.800, 8s, f/2.8
- Paesaggio: ISO 1000, 2 minuti, f/4
- Focus Stacking: 3 scatti
- Post-produzione: Camera RAW, Photoshop e TM Panel per fusione esposizioni e perfezionamento.