Islanda: il viaggio dei miei sogni.
Diario di viaggio scritto da Elisa, una delle nostre avventuriere più affezzionate!
23 giugno 2023 - Diari di viaggio
Me lo sentivo che sarebbe stato Lui il viaggio dei miei sogni, un’esplosione costante e liberatoria di tutte le mie emozioni, diversificate dal luogo che i miei occhi osservavano.
L’Islanda è l’isola che non c’è, è l’isola che cambia e si evolve in continuazione, lasciando tracce del passato e incognite del futuro, dai suoi vulcani residenti tra quelle montagne ad aurore boreali che non lasciano spazio all’immaginazione.
L’avventura inizia da Skogafoss in una giornata di metà marzo, soleggiante e tiepida, ci troviamo io e altri 6 “partecipanti” da subito diventati cari amici, davanti ad una maestosa cascata, che con il suo carico d’acqua, faceva tremare la terra sotto i nostri piedi. Sfida ardua per me che, alle prime armi con ghette e ramponi, incelofanata dall’impermeabile e poco agile ( zaino in spalla, cavalletto e macchina fotografica in braccio) mi avvicino alla cascata.
Inquadratura trovata, scivolo sul ghiaccio ma la macchina sul cavalletto non si sposta, rimango a terra come una foca e scatto.
Alzo lo sguardo e sono abbracciata dall’arcobaleno, una magia!
La natura mi chiama e goffamente mi sposto catturata dal desiderio di fare scatti più ravvicinati, mi accorgo in un secondo che non è possibile scattare con il vapore acqueo che si cristallizza su di te e sulla tua fedele amica. La copro e mi godo il momento di essere vicino a così tanta potenza. Stalattiti di ghiaccio e frecce d’acqua erano attorno a me con grandezze macroscopiche.
Alberto, il nostro fotografo, guida, autista, boss, professore ci cura tutti con lo sguardo e si destreggia tra consigli e aiuti. Non avevo idea di cosa si dovesse affrontare per fare uno scatto in determinate condizioni atmosferiche!
Risultato ottenuto, ci si gode la scenografia, l’atmosfera entusiasma, il sole ci culla e i suoni attorno ci riportano ad una sensazione di pace.
Questo è solo l’inizio della scoperta di questa magica isola!
Nella nostra vacanza abbiamo trovato il sole come l’acqua, le bufere di neve, vento a 40 nodi, ghiaccio, pianure, montagne, geyser, terme naturali e via dicendo, questo offre l’islanda, è un’isola che si evolve in tutte le sue direzioni, cambiando paesaggio ad ogni sguardo teso. In 7 giorni ho potuto capire l’immensità e la potenza della natura, mi è venuto istintivo rispettarla e contemplarla. A Vik, per esempio, c’è una spiaggia dove la paura sorge spontanea: tutta nera, arrabbiata, con il suono delle onde oceaniche che si infrangono cruentemente sulla riva!
In questa spiaggia si crea un affascinante accostamento del non colore, tra il bianco dell’oceano imbufalito e schiumoso al nero della sabbia e del basalto che ti destabilizza intimorendoti per la sua forza e aggressività.
Abbiamo esplorato e osservato le lagune ghiacciate con il saluto delle foche, incuriosite da noi buffi umanoidi tutti coperti e freddolosi che le imitano stesi a terra per trovare l’inquadratura migliore. Uno Spasso!
Ghiacciai secolari che creano figure e forme da catturare che spuntano come una lingua sulla terra brulla incorniciata da nuvole basse e qualche raggio di sole che prende coraggio per attraversarle. Uno spettacolo per gli occhi, mente e corpo.




Anche l’alba a Vestrahorn ci ha accolto con aria burrascosa, 4:30 del mattino tutti in piedi, pronti a farci svegliare dal vento già intrepido. Alberto che ci incoraggia e guida fino a destinazione, lasciamo il minivan sulla strada e ci incamminiamo per raggiungere la spiaggia. Attraversiamo dune di sabbia nera mentre si erge di fronte a noi Vestrahorn colpita dall'alba più suggestiva e unica che abbia mai visto. Senza tregua il vento soffia ed inevitabilmente la sabbia si infila dritta negli occhi, di certo l’unica parte del corpo scoperta. Alberto ci consiglia delle inquadrature e anche come è meglio posizionarsi per impedire che la foto risulti mossa visto l’oceano tenace e la forte aria!
Ci diamo tutti uno sguardo, come augurarci un pò di fortuna per la riuscita dello scatto. Io e Andrea ci incamminiamo timidi verso la riva, passo dopo passo, tastando il terreno cerchiamo di prendere confidenza con l'ambiente. Ci abbassiamo il più possibile verso la sabbia, bagnata dalle onde che ci raggiungono senza troppi sforzi e, prima di rendercene conto, l'oceano prende nuovamente il sopravvento e ci inzuppa a dovere, io salvo la macchina e corro via, Andrea si rassegna all'essere fradicio e decide di godersi il momento di quello scatto.
Nel frattempo qualcuno di noi chiedeva aiuto mentre il suo corpo era sommerso dall’oceano fino al bacino, un’onda a tradimento era comparsa in una conca di scogli che sembrava sicura, le sue mani però, erano ben tese in alto per proteggere la macchina fotografica, Sabrina stava bene ;) !
Non crediate che sia finita qui. Al rientro, le ruote del minivan erano state sommerse dalla sabbia trasportata dal vento, ancora una volta la natura voleva farci capire di cosa era capace! Tutti a spingere per far uscire il furgone insabbiato e ripartire con l’incredibile viaggio. Una Sfida continua! Un’avventura sotto tutti gli aspetti! MERAVIGLIOSO!


Il gruppo non è da sottovalutare come importanza in un viaggio. Quello che si condivide rimane una parte di noi fino a quando lo ricorderemo. Le risate, le avventure, l’aiuto che ci si dà ed il sostegno sono le caratteristiche principali che contraddistinguono questi viaggi. Estranei che diventano Amici, complici delle emozioni che ho vissuto e partecipi nel viverle.





Il momento più forte e più atteso del viaggio è stato con Lei, L’Aurora Boreale, una pozione magica esplosa nel cielo. Le previsioni metereologiche fino a quel giorno erano state avverse all’avvistamento dell’aurora che danzava sopra le nostre teste. Le adorate nuvole che riempivano le inquadrature di giorno purtroppo non erano ben accette di notte. Ma, come nelle favole più belle, l’ultima sera l’islanda ci ha fatto il suo regalo. Appena finito di cenare usciamo dall’ hotel per osservare il cielo, sopra di noi c’era un cratere di nuvole pieno di stelle. Ci guardiamo, impazziamo all’idea che avremmo potuto vederla da quel buco nell’universo sopra di noi. Ed è così che inizia la magia, sorge velata e pallida dalle nuvole ed il vento la sposta subito sopra alle montagne che costeggiavano il nostro hotel.
Recuperiamo le macchine fotografiche e corriamo verso una casetta bianca a poca distanza. Un quadro perfetto! Le montagne abbracciano la casetta scendendo alle sue spalle e l’Aurora sorge tra le stelle dietro di lei. Ci fossilizziamo li, tutti in fila ed in silenzio. Inizia a mancarci il fiato e scattare diventa sempre più faticoso, euforico, distratto. Una folata di vento ribalta la situazione, sposta l’inquadratura ad est, ci giriamo per inseguirla ma le macchine fotografiche vengono dimenticate. Scie verdi iniziano a correre facendo slalom tra le stelle, noi stupiti! In alto gli occhi e senza parole per l’assurdità di quel momento che ci univa. Presi dall’emozione ognuno inizia a vivere quel momento a modo suo, dopo poco ci ritroviamo distesi su una collinetta accanto alla casetta con musica di sottofondo e L’Aurora che blocca la sua corsa rimanendo solo sulle nostre teste con un movimento circolatorio. Impazziamo mentre tutti siamo uniti dalla sensazione che lo spettacolo sia Solo per noi.
Sembra tutto così assurdo e il vortice di scie luminose sembra ballare a tempo pulsando come fosse il cuore dell’universo. Impossibile spiegare davvero la sensazione di quel momento ma la sentivamo scorrere nelle vene come se avesse sempre fatto parte di noi.
Non sono mancati i pianti, gli abbracci, le urla, la gioia, i salti e quanto più di fanciullesco richiamassero quele emozioni positive ed adrenaliniche. E’ stato un sogno vissuto ad occhi aperti e che ho la fortuna di poter rivivere ogni volta che vorrò ricordarlo.
Nessuno quella notte è riuscito a prendere sonno facilmente, siamo rimasti catturati dall’impossibile e l’energia ricevuta non ci permetteva di dormire, tanto che ci ritroviamo a festeggiare con una birretta presa al supermercato nel pomeriggio. Tutti euforici e increduli ridiamo e condividiamo le sensazioni vissute ricordando attimi buffi delle reazioni di ognuno di noi. Riguardiamo le foto tutti insieme e non riusciamo a non esultare o sobbalzare dallo stupore ad ogni scatto che passa sulla macchina fotografica.



Questo è quello che ci vuole in un viaggio, questo è esplorare il mondo! Con un’amica fedele che immortala tutti i momenti che ritieni importanti e comunicativi, con estranei che mutano in amici, con professionisti che ti mostrano come migliorare le proprie competenze artistiche e paesaggi che ti stravolgono l’anima.
Nella fotografia ci vuole poesia, ci vuole la possibilità di raccontare l’emozione vissuta e grazie a questi viaggi, così intensi, stancanti e sognanti si può fare!
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Elisa ha partecipato al viaggio fotografico in Islanda di Marzo 2018. Se anche tu adori questa tipologia di viaggi, partecipa a uno dei prossimi viaggi fotografici in Islanda. Ti aspettiamo!