Diario di viaggio Lanzarote 2019
Diario di viaggio Lanzarote 2019

Diario di viaggio Lanzarote 2019

Un viaggio indimenticabile a Lanzarote, luce magnifica e situazioni uniche in un ambiente primordiale.

Penso che un video valga più di mille parole, in quello che hai appena visto sono racchiusi i luoghi più affascinanti che sono stati esplorati in questo viaggio.

Lanzarote è l'isola della Canarie con l’aspetto più primordiale.
Qui il tempo sembra essersi fermato alla creazione della terra tra vulcani, lava solidificata ed immense caldere.
Il viaggio fotografico dello scorso novembre non è stata la classica fuga invernale per godersi temperature più miti, tutt’altro.
E’ stato scelto volutamente il mese più instabile in fatto di meteo, il più piovoso e variabile dell’anno, permettendoci di assistere a situazioni di luce eccezionali, uno spettacolo per noi fotografi!
Il gruppo è sempre la parte più influente in un viaggio, in questo caso ho potuto riabbracciare vecchi compagni di avventure e conoscere qualche volto nuovo.
Si è creata subito sinergia e affiatamento che ci ha permesso di trascorrere le giornate con entusiasmo e armonia.
Abbiamo ammirato le spiagge sferzate dalla forza dirompente dell’oceano, camminato tra vecchie caldere e colate laviche solidificate dalle dimensioni incalcolabili.

PASSEGGIANDO TRA I VULCANI:
Già dall’aereo si possono notare un sacco di formazioni dall'origine vulcanica, ma il vero spettacolo è quando ci si trova a tu per tu con questi giganti.
Durante il viaggio abbiamo visitato il famoso Parco di Timanfaya e i suoi dintorni devastati da una recente eruzione di metà ‘700. 
E’ impressionante vedere l’estensione della colata lavica, uno spazio che occupa più di un terzo dell’isola.
Grazie ad alcuni sentieri abbiamo potuto camminare intorno a una caldera carica di colori e sfumature della terra, dalle più rosse alle più scure.
Il posto è disseminato di cartelli che indicano la storia delle formazioni vulcaniche, alcuni di questi hanno delle curiosità degne di nota, come le dimensioni del “tappo” di un vulcano scagliato in aria per centinaia di metri e schiantatosi al suolo con un boato impressionante.
Nell’immagine seguente lo si può vedere occupare tutta la parte sinistra dell’immagine (saranno circa 4 o 5mt di altezza), con la caldera in lontananza:

Tra colate laviche, sceniche montagne, scogliere taglienti e singolari coltivazioni di vigneti, abbiamo avuto modo di realizzare parecchi scatti.

La location che più ci ha emozionato è quella meno conosciuta, dispersa al centro dell’isola, dove è possibile camminare in mezzo alla lava solidificata per svariati chilometri in totale solitudine.
L’assenza di turisti ci ha permesso di ascoltare il “silenzio” di un’antica calamità confrontandoci in prima persona con le forze di madre Natura, tra crepe del terreno e grotte laviche.
Come se non bastasse una magnifica luce ci ha accompagnato durante le diverse sessioni:

TRA SPIAGGE E SCOGLI:
L’altro volto di Lanzarote è apparentemente più dolce e vede come protagoniste le spiagge, per la maggiore mete turistiche adatte alle famiglie o gruppi che soggiornano nei villaggi turistici.
Ma a noi di stare spaparanzati al sole non interessa, dunque quale location migliore se non una famosa spiaggia per surfisti, sferzata dal vento, onde e sormontata da un’aspra altura?
Sto parlando della spiaggia di Famara.
L’ampio bagnasciuga è capace di trasformarsi da piccolo lembo di sabbia e sassi, a immensa spiaggia grazie alla marea.
Le onde non mancano mai, tanto da cogliere di sorpresa anche i più attenti del nostro gruppo!
Fortunatamente il caldo sole del pomeriggio e il vento hanno asciugato le scarpe e calzini in poco tempo:

Oltre alla sabbia soffice, vi è una zona di scogli molto interessante che è diventata la nostra meta per un paio di albe incredibili.
Grazie al continuo moto ondoso, oltre che avere un ottimo primo piano, abbiamo potuto giocare con i filtri ND e tempi lunghi per ottenere l’effetto seta sull’acqua.
La prima alba in questo posto ci ha regalato svariate sfumature di colore, dalla più rossastra a quella più dorata, una forma di benvenuto che ci ha lasciato senza parole:

La seconda invece è stata l’esatto opposto, oscura e minacciosa.
Come dico sempre bisogna saper sfruttare al meglio ogni situazione e, se all’apparenza uno potrebbe scoraggiarsi con un meteo del genere, si possono ottenere scatti decisamente inaspettati.
Nonostante qualche scroscio di passaggio e l’incessante moto ondoso, il risultato è stato degno di nota.

E QUANDO SI TOCCA IL CIELO?:
Lanzarote non si limita a lasciarti con i piedi al livello del mare, ma è in grado di portarti a quasi 500 metri di altezza e farti toccare con mano il cielo.
Conservo ancora oggi un ricordo vivido di quel pomeriggio.
Abbiamo deciso di fotografare il tramonto da un’altra prospettiva rispetto al livello della spiaggia di Famara.
Un’altura a strapiombo sull’oceano, passando dalle miti temperature in bassa quota a un clima fortemente ventoso, freddo e carico di pioggia.
Raggiungere il punto di ripresa vertiginoso non è stata una passeggiata, ma chi ha deciso di avventurarsi è stato ripagato con un immenso spettacolo di danza di luci, nubi e pioggia, quasi toccando con mano il cielo di Lanzarote.

A Lanzarote comandano luce e cielo, sono loro che dettano legge per la buona riuscita di uno scatto e Madre Natura non ci ha fatto mancare nulla.
Abbiamo compreso a fondo la sua potenza e maestosità, toccando con mano l’aspetto primordiale di quest’isola.
Sono tornato a casa accompagnato da un mix di emozioni, felicità per aver rivisto belle persone conosciute durante le mie numerose avventure; tristezza per la fine di un viaggio epico che fortunatamente è mutata in gioia sapendo che prima o poi ci rivedremo per un’altra entusiasmante esperienza!

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