24 ore di follia fotografica alle Lofoten.
Un viaggio alle Isole Lofoten regala sempre grandi emozioni MA, a volte, supera ogni aspettativa. Oggi ti racconterò di una giornata che io e il mio gruppo non dimenticheremo mai!
15 aprile 2021 - Diari di viaggio
Il nostro viaggio fotografico alle Lofoten era ormai agli sgoccioli.
Avevamo passato i primi 5 giorni nella zona più fotogenica dell’arcipelago, più precisamente a Hamnøy. Sicuramente riconoscerai i meravigliosi rorbuer che ci hanno ospitato, credo siano i più fotografati al mondo.
Io sono un po’ di parte perchè adoro il nord, specialmente in inverno, ma sono sicuro di non dire eresie affermando che le Lofoten rappresentano una paradiso terrestre per i fotografi.
Sono ricche di scorci incredibili, il sole rimane basso per l’intera giornata, il meteo cambia in continuazione creando situazioni e giochi di luce incredibili e di notte si può sognare con l’aurora boreale. Cosa si può desiderare di più?
Un altro elemento interessante che caratterizza questa zona, e in generale tutte le aree dei fiordi, è che si possono realizzare scatti marini con delle montagne meravigliose sullo sfondo.
Il viaggio stava andando alla grande, il gruppo era super affiatato, tutti erano contenti delle fotografie e dei miglioramenti ottenuti, ma dopo 5 giorni al nord, o meglio 5 notti, il richiamo dell’aurora boreale inizia a farsi sentire.
Sai meglio di me che chi viaggia a queste latitudini in inverno, e non parlo solo di fotografi, lo fa principalmente per assistere a questo fenomeno che è in grado di togliere il fiato anche a chi, come noi, ha la fortuna di goderselo numerose volte.
Purtroppo, fino a quel momento, non eravamo stati fortunati.
Nel pomeriggio del quinto giorno salutiamo la deliziosa Hamnoy e iniziamo a dirigerci verso Svolvaer: la capitale delle Lofoten.
L’inizio della giornata perfetta
Il penultimo giorno del viaggio inizia con una delle escursioni più attese da quasi tutto il gruppo: l’uscita in speed boat per fotografare le aquile di mare nei fiordi.
Dico quasi tutto il gruppo in quanto c’era una ragazza, tra tutti e dodici, che aveva deciso di non partecipare.
Le sue perplessità erano legate al fatto che non era molto attratta dalla fotografia naturalistica, non avendo nemmeno l’attrezzatura giusta. Essendo, a parer mio, un’escursione imperdibile non solo a livello fotografico, ho chiamato Francesca e ho cercato di convincerla. Non ti nego che mi sentivo responsabile per un eventuale fallimento, ma per fortuna questa escursione non delude mai!
Il commento di Francesca a fine escursione è stato:
"Scelsi di partecipare all’escursione un po’ riluttante per due motivi: non avevo mai nutrito alcun interesse per la fotografia di volatili e in secondo luogo cercando sul web le foto dei fiordi che avremmo dovuto vedere non ne rimasi entusiasta. Per mia fortuna Alberto mi convinse a partecipare!
Le fotografie che avevo cercato non rendevano minimamente lo spettacolo che ci si presentò davanti (difficile da immortalare in effetti, è da vivere con gli occhi) e risultó essere uno dei momenti più intensi di emozioni di tutto il viaggio.
E quando mi trovai circondata dalle aquile fu impossibile non esserne affascinata. Quindi lo consiglio caldamente a tutti e soprattutto ai refrattari come la sottoscritta.
Provare per credere!"
Francesca Toso
Queste sono le bellissime foto che Francesca ha realizzato durante l’uscita. Davvero incredibili, considerando anche che era la prima volta che si approcciava a questo genere di scatto e che utilizzava una Canon EOS 70D e un 55-250mm f/4-5.6.
La giornata prosegue con un’altra tappa fondamentale del viaggio: quella per i souvenir!
Dopo aver acquistato calamite da frigo, portachiavi e tazze è già ora della sessione fotografica del tramonto, che a queste latitudini in inverno arriva presto.
Immortaliamo uno dei tanti bellissimi scorci della capitale e, successivamente, ci spostiamo in hotel per la revisione scatti collettiva. Questa parte è importantissima per vedere i lavori di tutti e per ricevere consigli formativi su come migliorare.
Alle Lofoten, pure le sale corsi sono bellissime!
Durante la revisione parte della mia attenzione, e di quella di Mathew, era rivolta al controllo della situazione meteo e delle previsioni dell’aurora boreale.
Come spesso accade, tre applicazioni meteo davano tutte risultati differenti.
Ovviamente ci siamo fidati di quella che dava maggiori probabilità di successo ;)
Scherzi a parte, quando valutiamo le previsioni in un brevissimo lasso temporale l’applicazione di cui ci fidiamo di più è Meteo Radar. Con questa app puoi vedere in tempo reale la posizione delle nuvole e la direzione in cui stanno andando. Difficilmente sbaglia.
Meteo radar dava un’apertura nel cielo poco più a ovest rispetto a dove eravamo noi dalle 20 alle 21. Abbiamo quindi modificato immediatamente i nostri piani anticipando la cena. Durante la revisione scatti Mathew si è trasformato in un cameriere professionista e ha preso le ordinazioni per velocizzare tutto il processo in cucina e riuscire a essere operativi per le 19.45.
Pochi minuti dopo le 19 avevamo la cena servita che è stata letteralmente divorata in pochi secondi. Nessuno voleva perdere tempo e alle 19.30 erano già tutti pronti per uscire!
L’aurora ha il potere di far arrivare in anticipo anche il più cronico dei ritardatari!
Saliamo sui nostri minivan e iniziamo la caccia!
Purtroppo Svolvaer non è la zona ideale per fotografare l’aurora boreale in quanto, pur non essendo una metropoli come Milano, produce inquinamento luminoso.
Nei vari viaggi esplorativi degli anni passati siamo però riusciti a trovare un paio di punti molto interessanti e con poche luci. Il più bello di questi si trova a 15 minuti da Svolvaer e presenta diversi spunti fotografici orientati a nord e nord-ovest e, fortuna vuole, combacia perfettamente con l’apertura prevista da Meteo Radar!
Durante il breve tragitto iniziamo già a intravedere nel cielo quel tipico bagliore verde che inizialmente, se non ci si presta molta attenzione, sembra una normalissima nuvola.
Arrivati a destinazione l’aurora inizia a danzare sopra di noi, come se ci stesse aspettando.
In quel momento io e Mathew eravamo impegnati ad assicurarci che tutti avessero impostato correttamente le loro macchine fotorafiche quindi non abbiamo nostri scatti da mostrarvi: non potevano perdersi la loro prima aurora!
Abbiamo però preso in prestito una fotografia di Marco Petroi che ha colto magnificamente quel momento.
Come vi dicevo prima, il meteo alle Lofoten cambia continuamente e, dopo nemmeno mezz’ora, il cielo si era completamente coperto.
Risaliamo sui minivan per decidere cosa fare, la stanchezza della giornata e del viaggio in generale inizia a farsi sentire, alcuni volevano rientrare in hotel, appagati da quello che avevano visto; io mi sentivo che la serata non era ancora finita, chiedo quindi a tutti di pazientare almeno un’ora. Dal radar vedevo che erano previste delle parziali aperture, bisognava provare.
Ci spostiamo in una zona più a nord, dove non avevamo ricordo di punti interessanti a livello fotografico, ma le aperture erano previste in quella direzione quindi ci siamo avventurati.
Ci ritroviamo su un lungo rettilineo e il cielo inizia ad aprirsi. In lontananza vediamo dei lampioni che avrebbero rovinato le fotografie, quindi decidiamo di fermarci prima e di fare uno scatto di prova.
L’aurora c’è ma è davvero debole.
Ci riuniamo tutti per capire cosa fare e in quel momento accade quello che non ti aspetti: l’aurora, all’improvviso, inizia a dare il meglio di sé!
Se prima i partecipanti si erano contenuti, vuoi per il fatto che erano concentrati a realizzare lo scatto, vuoi perchè l’aurora non era così eclatante, ora sono tutti in delirio!
C’è chi urla, chi canta, chi balla, chi salta...follia allo stato puro!
A livello fotografico, anche se non avevamo segnato una location in particolare sulla mappa, siamo stati fortunati. In realtà, alle Lofoten, è difficile trovare luoghi brutti, anche fermandoti casualmente a bordo strada.
Durante questa sessione fotografica avevo prestato la mia attrezzatura a Ezio, un partecipante, perché mi ero accorto nella sessione precedente che con la sua faceva fatica a scattare con tempi brevi. Devi sapere che, a differenza delle fotografie alla via lattea dove si può scattare anche a 20/30 secondi, l’aurora è meglio scattarla con tempi relativamente brevi, soprattutto se si muove velocemente come stava accadendo.
Poche volte ho visto l’aurora con questa intensità.
La maggior parte delle volte si vedono quelle aurore che io chiamo “da fotografi”, ovvero a occhio nudo non ti emozionano particolarmente, ma a livello fotografico sono fantastiche perchè il sensore riesce a registrarle bene e sono più gestibili a livello di inquadratura perché si muovono più lentamente.
Poter assistere a uno spettacolo del genere è incredibile e quando riusciamo a farlo vivere ai partecipanti è meraviglioso perché sappiamo di aver contribuito a far provare delle emozioni che non scorderanno mai.
Prima che l’aurora si “spegnesse”, mi sono re-impossessato della mia attrezzatura per avere un ricordo non solo mentale di quel fantastico momento.
Sistemo l’inquadratura, verifico le impostazioni scatto e…
...l’aurora ha preso questa forma incredibile. Ognuno nei suoi bagliori legge le forme che vuole, a me ricorda tanto un cuore!
Dopo questo meraviglioso saluto è giunta davvero l’ora di rientrare in hotel.
Manca ancora un giorno alla fine del viaggio ma ormai le aspettative di tutti sono state rispettate e superate. Pensare che, durante l’ultima notte, il cielo era completamente sereno e le previsioni davano l’intensità dell’aurora forte, ma non si è visto niente di niente e il gruppo non ha fatto una piega. Eravamo decisamente tutti appagati.
Ringrazio di cuore tutto il gruppo per lo spirito che ci ha messo in tutto il tour, per le risate, per le fantastiche cene organizzate nei Rorbuer e per le bellissime fotografie che abbiamo realizzato.
Credo che la nostra organizzazione, i docenti, il meteo, le location che inseriamo nel programma, siano tutti fattori che aiutano a realizzare un viaggio di successo, ma senza persone come voi non sarebbe possibile ottenere questi risultati.
E grazie in special modo al mitico Dino che, a fine viaggio, ci ha regalato un momento davvero emozionante che resterà impresso così come resterà impressa quella fantastica aurora!
Alla prossima avventura!